Opere

Notizie su l’avanzamento e la pubblicazione dei miei lavori

La Voce del buio- Parte 5

Oltre a due corpi sfocati su una foto non avevo nulla. Poche informazioni e nessun testimone, dovevo assolutamente trovare Frank prima che lo facesse la polizia.

“Prima di andare ti vorrei chiedere una cortesia, potresti mandarmi la foto?”, non appena avevo finito di parlare, Helena si girò guardandomi un po’ sorpresa, non aspettandosi una simile richiesta.

“Non avrei problemi a riguardo, tu però dovrai farmi un favore”.

“Dimmi”

“Dovrai portarmi con te, voglio capire di più. In cambio documenterò ciò che vedremo, facendo delle foto che potrai allegare al tuo articolo”, fece una pausa , “sia chiaro però che dovrai pagarmele”.

Rimasi spiazzato per qualche secondo. Quella che mi era sembrata una ragazza fragile e turbata aveva invece un carattere forte, pronto a sfruttare l’occasione.

La Voce del buio, pubblicata la parte 5

la voce del buioNon avendo materiale per scrivere un articolo Michele deve trovare a tutti i costi Frank per avere qualche informazione in più, è lui infatti che ha trovato i due corpi per primo. Helena ha deciso di seguirlo, anche lei vuole arrivare fino in fondo a questa storia.  La ricerca però si rivela più difficile del previsto e nel bosco che circonda la casa di Francesco i due si imbattono in un antica corte medioevale.

Riusciranno a capire cosa sia successo e a trovare Frank? Per loro non sarà così semplice.

La Voce del buio – Parte 5

 

La Voce del Buio, pubblicata la parte 4

22753315-256-k825781Michele si dirige verso il lago per capire chi sono i due corpi che hanno trovato e scrivere un articolo nel suo blog. Sul posto però sono rimasti solo alcuni agenti che stanno sgomberando la zona transennata, era arrivato troppo tardi. Le sue domande troveranno quindi risposta? Chi erano le due ragazze? Cosa sarà successo? Scopritelo leggendo questo nuovo capitolo.

La Voce del Buio – Parte 4

La Voce del buio – Parte 4

202La strada per arrivare al lago scendeva da Borgo Celeste per poi entrare nella foresta che circondava il piccolo bacino d’acqua di origine vulcanica. Era un luogo ancora quasi incontaminato perché all’interno di una Riserva che ne tutelava la bellezza naturale.

Percorrevo la strada provinciale 125 a velocità sostenuta e con quella 500 decappottabile era una vera goduria in periodi come quello, quando ancora l’autunno non era arrivato ma il caldo estivo non faceva più boccheggiare.

Arrivato al lago era ormai troppo tardi. La polizia infatti stava già levando le transenne alla zona.

“Davide fermo aspetta un attimo, dai qualche informazione ad un tuo vecchio amico?”

Davide era nella polizia da almeno dieci anni e da quando avevo iniziato quel nuovo lavoro mi aveva sempre dato qualche piccola informazione, ormai ci conoscevamo e di solito mi trattava sempre con un certo riguardo. Quel giorno però non sembrava davvero contento di vedermi.

“Ciao Michele. C’è poco da dire”, mentre mi parlava continuava a levare le transenne gialle che erano state disposte per bloccare l’accesso dalla strada al bagnasciuga, “Ne sappiamo poco anche noi.”

La Voce del buio- Parte 3

Mi ero svegliato di soprassalto tirandomi su di scatto, il mio corpo era imperlato di sudore e sentivo il cuore battere così forte nel petto che mi sembrava di morire. Il mio fiato era corto. Ansimavo. Un sogno. L’incubo era tornato.

Sapevo di essere solo in casa, ormai da qualche mese Carlotta era andata via, avevamo avuto qualche problema. Volevo contattarla, ma sapevo che non mi avrebbe mai risposto. Ci eravamo staccati per un po’, una di quelle cose che nella tua mente sai già finirà male. Dovevo sentirla però, forse un messaggio era la cosa migliore, d’altronde era solo un sogno.

Il mio stomaco però voleva qualcosa da mangiare. Dovevo far colazione e finire di buttare giù quell’articolo che avevo iniziato la sera prima. Una tragedia in un pub della zona, una lite tra ragazzi a colpi di coltelli, uno era grave in ospedale. Il frigo era vuoto.

Fortunatamente c’erano ancora dei biscotti, ne avevo preso qualcuno e mi ero seduto davanti al mio portatile. Stavo ripensando a quanto successo in quel pub, ma non riuscivo a concentrarmi. Quell’incubo continuava a tornarmi in testa, possibile che dopo tutti quegli anni quei sogni stavano tornando? Solo una persona poteva aiutarmi. Cercai nella lista dei contatti, ma il suo numero non c’era, d’altronde era passato così tanto tempo. Decisi di cercarla su Facebook sperando di trovarla li. Navigai tra decine di profili ma non c’era assolutamente traccia di lei. Così iniziai a guardare nei cassetti della mia scrivania, nei foglietti che tenevo in una vecchia scatola, ma non avevo nulla. Ero ormai sconsolato e mi aggiravo per il mio studio, guardavo la libreria, osservando i titoli dei vari libri. Quasi per caso, vidi quella vecchia copertina logora tra tante altre, mi avvicinai e lo presi, era l’Endimione di John Keats. Nella prima pagina c’era una dedica:

La Voce del buio – Parte 2

Mi faceva male la testa, sentivo come se qualcuno mi stesse afferrando, scuotendomi con forza da una parte all’altra, Ricordavo quelle sensazioni. L’ angoscia si stava impadronendo di me. Di nuovo.

” Perché poco fa cercavi le sigarette?” Carlotta sembrava un po’ preoccupata, il suo sguardo tradiva la sua apparente calma.

“Non preoccuparti, non ho intenzione di riprendere a fumare. E’ che quel sogno era così reale, così vivo, che non appena mi sono svegliato pensavo di esserci ancora dentro.”

Mi accarezzò i capelli dietro la nuca, tentando di tranquillizzarmi. ” Era Solo un brutto sogno, niente di più. Ora sei qui con me, nella nostra casa, non c’è nulla che non va! Non hai nulla da temere. “

” Si si lo so, era solo un sogno. Ma era tanto che non facevo sogni del genere. Mi ha spaventosamente ricordato quando ero bambino e la notte molto spesso non dormivo. Ci fu un periodo che avevo terrore nel chiudere gli occhi, per me era come entrare in un mondo degli orrori. Un circo di terrore che andava avanti notte dopo notte. Eppure pensa, non ricordo cosa mi terrorizzasse così tanto, ricordo solo la sensazione di quando mi svegliavo. Un forte mal di testa. E poi uno strano, profondo e angosciante senso di vuoto dentro.”

La Voce del buio – Parte 1

Non riuscivo a vedere ad un palmo dal mio naso, ero completamente immerso nell’ oscurità carponi in un buco dimenticato da Dio. Odore di muffa e sangue riempivano le mie narici ad ogni respiro. Riuscivo a trattenere a stento i conati di vomito.

” C’è qualcuno? Mi sentite? “

Urlai a squarciagola con tutto il fiato che avevo in corpo ma la sola risposta fu l’eco della mia voce. Provai ancora e ancora finché non riuscii a sentire dolore alla gola, la risposta tuttavia era sempre la stessa: la mia voce che si perdeva in un eco lontano. Tentai di cercare nelle tasche il mio Zippo e il pacchetto di sigarette, avevo voglia di fumare e così avrei fatto anche un po’ di luce in quelle tenebre così fitte. Trovai l’ accendino che dopo qualche tentativo decise finalmente di collaborare, aspirai profondamente e i polmoni mi si riempirono di un fumo caldo e amaro. Mi accorsi solo dopo qualche istante che davanti ai miei occhi c’ era qualcosa che non andava: alla parete, inchiodata al muro, c’era una donna, con il viso coperto da un sacco e sul corpo segni di morsi ovunque, la carne era fatta a brandelli e la gola tagliata. Ero pietrificato dal terrore , non riuscivo a muovere un solo muscolo, i miei occhi osservavano esterrefatti quella donna e la mia mente ancora non si capacitava di dove fossi e come ci ero finito. Continuai ad osservare quella scena orribile per qualche istante e solo dopo mi resi conto che avvertivo dell’umido sotto i miei piedi, un liquido vischioso e denso. Volsi lo sguardo verso terra e vidi quello che doveva essere sangue, in parte rappreso , e stranamente non avevo le scarpe. Mi chinai attratto da quel colore scarlatto, il mio indice stava per sfiorare quel liquido quando d’improvviso tutto iniziò a vorticare.

Mi svegliai di soprassalto e mi tirai immediatamente in piedi, il mio corpo era imperlato di sudore, ero sconvolto da quella visione così reale , la mia mente non riusciva a distogliersi da quell’unico pensiero.

” Insomma la spegni quella sveglia?!”, mi disse Carlotta scuotendomi con vigore.

” Si’ scusami, non mi ero nemmeno accorto che stesse suonando “

Mi alzai e iniziai a cercare nelle tasche dei jeans, prima quelle davanti, poi quelle dietro, ma niente erano vuote.

” Ehi tesoro ma cosa cerchi ?”

La voce di Carlotta mi ridestò dall’oblio nel quale il sogno mi aveva fatto calare. Era normale non trovassi nulla nei jeans, io avevo smesso di fumare circa un anno prima.

” Le sigarette….”

” Come le sigarette? Ma tu non fumi più! “

Aveva ragione non fumavo più, ma ne avevo dannatamente voglia.