Il narratore è un invenzione narrativa, è la figura che ha il compito di raccontarci la storia. L’autore è colui che è fatto di carne ed ossa e scrive la storia, mentre il narratore prende vita tra le pagine del libro, è frutto dell’immaginazione dell’autore e può anche coincidere con il personaggio in caso di romanzo autobiografico. Se invece la narrazione avviene in terza persona, il narratore sarebbe il regista, cioè colui che guarda e racconta la scena che sta vedendo.
La figura del narratore è fondamentale, si potrebbe dire che il narratore è l’autista che accompagna il lettore in questo viaggio, la scelta del conducente in questo caso quindi è di fondamentale importanza. Ora vediamo i principali tipi di narratore:
Narratore in prima persona
Il narratore in prima persona può essere il protagonista della storia o un personaggio testimone dei fatti che racconta ciò che ha visto, non è però la personificazione dello scrittore. Quindi un suo IO definito, potrà prendere spunto anche dall’autore, ma non dovrà mai essere uguale ad esso. Il narratore in prima persona dà immediatezza alla prosa e favorisce l’aumento della tensione e l’intimità che si crea tra lettore e personaggio. La voce narrante,come ho già detto, può anche non coincidere con il protagonista, in questo caso la distanza tra personaggio principale e lettore potrebbe anche aumentare rispetto alla forma narrante in terza persona. L’esempio di narratore in prima persona possiamo prenderlo da Sherlock Holmes di Sir Arthur Conan Doyle, dove tale ruolo è affidato al suo compagno il Dr. Watson:
“Negli ultimi tempi avevo un po’ perduto di vista Holmes. Il mio matrimonio aveva allontanato le nostre strade. La mia totale felicità e i vari interessi accentrati sulla famiglia che circondano chi per la prima volta si trova padrone del proprio mondo personale assorbivano tutta la mia attenzione mentre Holmes, il cui spirito bohémien detestava ogni tipo di associazione, era rimasto nel nostro vecchio alloggio di Baker Street.”
Narrare in prima persona all’inizio sembra più facile e gestibile, ma non è così. Narrare in prima persona obbliga l’autore a scegliere la giusta voce narrante altrimenti la storia perderà di mordente.
Narratore in terza persona
La scelta del narratore in terza persona è sicuramente quella più rassicurante, lo scrittore segue il flusso narrativo come se lo guardasse dall’esterno e lo racconta poi al lettore.
Il narratore in terza persona può essere onnisciente, ma può anche non esserlo.
Il narratore onnisciente conosce alla perfezione qualsiasi fatto che accade come una sorta di Divinità e la racconta al lettore che si limita ad osservare la scena raccontata da una certa distanza. Essendo onnisciente quindi, conosce i pensieri dei personaggi e tutti gli eventi, passati, presenti e futuri, anche quelli di cui nessun personaggio è al corrente.
Il narratore invece che non è onnisciente è un narratore che entra nella mente di uno dei personaggi e da lì narra la storia con gli occhi di quest’ultimo, quindi questo tipo di narratore non conoscerà tutti gli eventi come quello che abbiamo descritto in precedenza.I pensieri e le emozioni di altri personaggi possono eventualmente essere resi con monologhi o riflessioni ad alta voce a cui il narratore assiste.
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