Cosa è un incipit? L’incipit è l’inizio di una storia, in queste prime parole è molto importante da parte di uno scrittore riuscire a catturare l’attenzione del lettore. Può essere considerato un esca, un assaggio di quello che si troverà tra le pagine del nostro romanzo e come tale quindi non dovrà svelare troppi dettagli della nostra opera, ma solo accendere la cuorisità di chi legge e alimentare la sua voglia di voltare pagina e andare avanti. E’ quindi fondamentale creare un canale con il lettore. Un vecchio detto dice: Chi ben comincia è a metà dell’opera, scegli bene quindi come iniziare il tuo romanzo.
Anche se sembra superficiale dirlo, a me sembra che l’inizio di un romanzo sia per l’autore un ottimo modo per riuscire a vendere il suo libro, parecchi lettori infatti giudicano il romanzo dalle sue prime righe, un incipit buono è quindi essenziale.
Ora vediamo un po’ più nel dettaglio cosa non fare e cosa fare.
Cosa non fare…
- Iniziare con delle descrizioni, non importa se di luogo o di tempo (del tipo “era una giornata piovosa e fredda”).
- Non fornire tutte le informazioni riguardanti il protagonista.
- Far partire il romanzo con riflessioni personali o del protagonista.
Cosa fare…
- Una scena in cui il protagonista è combattuto a causa di un problema o un desiderio
- Iniziare con una frase corta e “forte”.
- Usare un dialogo, possibilmente contenente un contrasto.
- Iniziare nel mezzo della storia senza dare molti indizi sul perchè.
Qualche incipit famoso
“Chiamatemi Ismaele”, Hermann Melville, Moby Dick
“Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi” ,Italo Calvino, Il barone rampante
Una delle poche cose, anzi forse la sola ch’io sapessi di certo era questa: che mi chiamavo Mattia Pascal
Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal
Tutte le famiglie felici sono simili fra loro, ogni famiglia infelice e’ infelice a modo suo
Lev Tolstoj, Anna Karenina
Se davvero avete voglia di sentire questa storia, magari vorrete sapere prima di tutto dove sono nato e com’e’ stata la mia infanzia schifa e che cosa facevano i miei genitori e compagnia bella prima che arrivassi io, e tutte quelle baggianate alla David Copperfield, ma a me non va proprio di parlarne.
Jerome D. Salinger, Il giovane Holden
3 Comments
L’incipit di un racconto è solo quella scìa che apre la narrazione e non sempre mantiene ciò che promette. Sono personalmente portata ad approfondire quando il titolo corrisponde all’argomento che m’interessa. La forma è importante in tutte le forme d’arte ma non deve sostituire la sostanza. E’ la mia sentenza e non pretendo che sia condivisa. Buone feste a tutti!
Ciao Maria e grazie per il commento! L’incipit infatti può essere usato, come ho scritto qui sopra, per attirare il lettore. Un esca. È ovvio che se si usa un incipit che si discosta molto o troppo da quello poi che sarà il resto della narrazione il lettore potrebbe rimanere deluso.
Ho sempre paragonato lo scrittore ad uno scenografo della parola. Personalmente, i miei racconti sono il palcoscenico dove il lettore dev’essere coinvolto nella recitazione, da fruitore passivo a protagonista. E’ per questo che prediligo le storie vere: è più facile immedesimarsi. DIAPOSITIVE è solo un esperimento (pubblicato nel 2008 dall’Aletti e tuttora pubblicizzato nel sito della Feltrinelli). Un altra caratteristica del grande scrittore è li linguaggio unico e inimitabile. Lo stile, il carattere, il carisma di un romanzo dipendono da questo. Sarò presuntuosa, ma mi riconosco in questa definizione.E del resto, assecondando un aforisma che ho coniato:” La falsa modestia è la superbia travestita da virtù”. Ti saluto e mi auguro di esserti stata utile.