È passato circa un mese da quando avevo scritto il post nel quale “annunciavo” l’inizio della mia nuova lettura, Harry Potter. Devo ammettere, con mia enorme sorpresa, che la saga di J.K. Rowling mi ha conquistato. Giusto ieri sera ho chiuso l’ultimo libro, I Doni della morte. Un pizzico di nostalgia mi sta già afferrando la mente questa mattina. Era ormai mia consuetudine ritagliarmi quei piccoli spazi dove, grazie alla fantasia e ai libri della Rowling, mi trovavo immerso in un mondo magico.
Un piccolo grande mago
Mi sono affacciato al mondo di Harry Potter a 30 anni e, almeno nei primi tre libri, mi è subito stato evidente come l’opera sia stata pensata per bambini. C’è da dire però, che essendo una storia di formazione, via via che si va avanti la narrazione è sempre più complessa, così come le prove che Harry e i suoi amici sono costretti ad affrontare. Dalle semplici paure di un bambino che si affaccia per la prima volta in una scuola magica, si passa ad affrontare il significato stesso della morte e soprattutto dell’amore. Un amore inteso verso la vita e verso le persone che ci circondano.
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