scrittura creativa

Descrivere ambienti esterni

Imm.PietraFornire la descrizione di un paesaggio non è solo un fattore fisico ma anche morale. Bisogna osservare attentamente il mondo che ci sta intorno, carpire ogni piccolo particolare, perché sono i dettagli a incorniciare veramente ciò che stiamo vedendo e che faranno materializzare il lettore nel posto che stiamo descrivendo. Non bisogna inoltre rinunciare a dare una propria interpretazione, i sentimenti che ci suscita quel luogo secondo me è molto importante esternarli perché altrimenti non si riuscirà a dare un impronta personale, un proprio stile descrittivo.

Fotografie Immaginarie

fotografia immaginariaPer descrivere un personaggio possiamo ricorrere all’espediente della fotografia. Non è detto che dobbiamo ricorrere necessariamente a fotografie che realmente esistono, possiamo decidere di inventarle di sana pianta. Mentre lo scrittore descrive, il lettore immagina: la fotografia deve apparire nella sua mente come un istantanea, rivelandosi a poco a poco fino a diventare perfettamente chiara. L’effetto deve essere suggestivo, di svelamento di un mistero, in modo che la curiosità del lettore non sia appagata immediatamente , ma soddisfatta poco a poco.

Anamnesi

anamnesiRoland Barthes definiva l’anamnesi come l’azione che guida il soggetto per ritrovare una tenuità del ricordo, senza ingrandirlo ne farlo vibrare. I ricordi devono essere forniti come fotogrammi isolati, non c’è storia e narrazione, niente viene spiegato. Ecco un esempio:

A merenda, latte freddo, zuccherato. C’era in fondo alla vecchia scodella bianca un difetto nella ceramica: non si capiva se il cucchiaio, girando, toccasse questo difetto o una chiazza di zucchero non sciolto o mal lavato.

Barthes racconta in terza persona, vuole mantenere la distanza per rendere la sua anamnesi meno sentimentale, più oggettiva. Una vera e propria fotografia di ciò che i suoi occhi stavano vedendo in quell’istante di vita.

Confessioni

biografiaimgRealizzare una biografia significa uscire dal tempo presente ed entrare nello spazio-tempo passato. Per riuscire in questo intento bisogna avere accumulato almeno un pò di tempo dietro di sè. Non parlo di lassi temporali enormi, molte volte basta essere usciti dall’infanzia e sentirla come un tempo lontano, finito. Molte moderne autobiografie trovano il loro centro focale nei ricordi infantili, esso è infatti un periodo importantissimo nella crescita e delineazione di una persona. Per scrivere una vera e propria autobiografia bisogna mettere i propri ricordi in relazione con tutta la nostra vita.

Vediamo un esempio dalla grande opera autobiografica di Jean Jacques Rousseau – Le Confessioni.

Diario di viaggio

diario di viaggioUn altra forma molto diffusa di scrittura nella nostra epoca di mobilità è il diario di viaggio. In questo modo di scrivere la curiosità di capire la realtà nuova con la quale ci si sta confrontando è importantissima per riuscire a scrivere un buon diario di viaggio. Il “trucco” per fare ciò è comparare, cioè trovare le differenze (di ogni genere) tra noi stessi e i soggetti con cui ci stiamo comparando. Per fare questo i temi che possiamo toccare sono molteplici: differenze storiche, geografiche, politiche, sociali, usanze ecc. Abbandonare i pregiudizi che abbiamo su quel luogo è molto importante per descrivere fedelmente quale sia la realtà.

Diario Intimo

diario-intimoPer parlare di questo tipo di diario l’esempio più calzante che si può fare è prendere una pagina di uno dei diari più letti e famosi del nostro secolo: “Il diario di Anna Frank”.

Venerdì, 7 gennaio 1944

Cara Kitty,
che stupida sono stata! Ho completamente dimenticato di raccontarti la storia di tutti i miei innamorati.
Da piccina, quando ero ancora all’asilo infantile, avevo simpatia per Sally Kimmel. Era orfano di padre e abitava con sua madre in casa di una zia. Un cugino di Sally, Appy, era un bel ragazzo, bruno e slanciato, e suscitava molto più ammirazione che il piccolo, grosso e buffo Sally. Io non guardo alla bellezza, e per molti anni ho voluto molto bene a Karel. Per parecchio tempo stemmo molto insieme, ma il mio amore non era corrisposto. Poi Peter capitò sulla mia strada e presi una vera cotta infantile. Anche lui mi voleva bene e per tutta un’estate fummo inseparabili. Ricordo ancora quando andavamo per strada tenendoci per mano, lui con un abito di cotone bianco e io con un vestitino estivo dalla sottana corta. Alla fine delle vacanze egli andò in prima media e io in sesta elementare. Veniva a prendermi a scuola oppure andavo io a prendere lui. Peter era un ragazzo perfetto: alto, slanciato, bello, con un viso serio, tranquillo e intelligente. Aveva capelli scuri e splendidi occhi bruni, guance rosee e naso affilato. Andavo pazza soprattutto del suo riso, che gli dava un’aria birichina e maliziosa. Passai le vacanze in campagna; quando tornai, Peter aveva cambiato casa e abitava insieme con un amico molto più anziano di lui. Costui, a quanto sembra, gli fece notare che io ero ancora una bambinella e Peter mi piantò. Gli volevo tanto bene che non volli vedere la verità e gli rimasi attaccata, finché venne il giorno che mi resi conto che se continuavo a corrergli dietro mi avrebbero preso per una ragazza leggera. Passarono gli anni. Peter andava in giro con ragazze della sua età e neppur più mi salutava, ma io non lo potevo dimenticare. Andai al Liceo ebraico, molti giovani della nostra classe si innamorarono di me, io trovavo ciò molto divertente, mi sentivo onorata, ma nulla più. In seguito Hello si invaghì di me, ma, come ho già detto, io non fui mai più innamorata. C’è un detto: “Il tempo guarisce tutte le ferite”; e così avvenne anche a me. Mi immaginai di aver dimenticato Peter e di non aver più alcun interesse per lui. Ma il ricordo di lui continuava a vivere così intensamente nel mio subcosciente, che dovetti infine confessare a me stessa che ero gelosa delle altre ragazze, e che per questo egli non mi interessava più. Questa mattina ho capito che nulla è cambiato, anzi, a mano a mano che divento più vecchia e matura, il mio amore cresce. Posso ora ben comprendere che Peter mi trovasse infantile, eppure ancora mi addolora che egli mi abbia così dimenticata. Il suo viso mi è apparso così chiaramente che ora so con certezza che nessun altro potrebbe prendere il suo posto nel mio cuore.

Il diario immaginario

22ridottoQuesto tipo di scrittura è un genere intimo e segreto, nel diario la persona parla di se stessa senza alcun tipo di disagio, cerca di cogliere la sua essenza più profonda. Creare un diario immaginario può essere un ottimo esercizio di scrittura creativa perché aiuta a calarsi nei panni di un personaggio. Quasi tutti gli scrittori, soprattutto quelli alle prime armi, hanno la tendenza a creare personaggi a loro immagine e somiglianza. L’esercizio di scrivere un diario su un personaggio immaginario può aiutare a non trasferire i propri pregiudizi, sensibilità ed emozioni rendendolo così più autentico e vero.